Qualche giorno fa ho letto sul forum "radio-amatori.it" il messaggio di Alessandro da Bologna, IZ4WNA, che informava che nella sua zona il ministero della difesa ha "preso possesso" della frequenza 433,912.5 MHz per impiantare un servizio di trasmissione dati digitali. Si tratta, con molta probabilità, di un impianto della famosa rete "DAPnet" per l'amministrazione della polizia penitenziaria. Un progetto che ha le sue origini nell'ormai lontano anno 2000, come potete leggere da questo documento, ormai pubblico, attraverso il quale la stessa amministrazione presentava il relativo corso di formazione: http://www.fnscisl.it/v2/attachments/2560_Attivazione%20Centrali%20Rete%20Rdiomobile%20dapnet.pdf
La frequenza di 433,912.5 MHz non sarebbe l'unica della quale i militari si siano presi possesso per questa loro infrastruttura, in quanto nel passato (anno 2009) sono state segnalate le frequenze di 430.087,5 - 430.112,5 - 430.137,5 MHz (e su queste frequenze possono trovarsi anche in esercizio i nostri impianti automatici analogici e digitali, come ben sapete). Sembra tuttavia che i militari si siano convinti a spostarsi dalla parte "bassa" della gamma dei 70 cm e ora, hanno trovato più "soddisfacente" la frequenza di 433,912.5 ! Una frequenza splendida soprattutto perché a 433,920 MHz ancora sono presenti i telecomandi di tantissimi impianti civili, quali antifurti di autovetture e abitazioni, apri-cancelli ecc... oltre che, chiaramente, noi radioamatori, purtroppo sempre in statuto secondario. Per noi radioamatori coesistere con un servizio militare è ben diverso da un servizio civile. I militari quando installano i loro impianti non hanno limitazione di potenza e soprattutto questi impianti digitali possono tenere impegnata costantemente la frequenza! Dei telecomandi quasi non ce ne accorgiamo, usano pochissimi milliwatt e per pochi secondi...
La mia domanda è: ma cosa ha di così speciale per i militari la porzione di frequenza tra 430 e 440 MHz? Tutti vogliono stare qui... Già dobbiamo subire l'espropriazione (perché di espropriazione si può parlare) ad esempio della porzione 434-435 MHz, gamma che persino nella repubblica di S. Marino e in Vaticano è assegnata al servizio di radioamatore! Ma soprattutto, lo sanno al ministero della difesa italiano che sulla gamma 430-440 MHz possono trasmettere tutti i radioamatori della regione 1 della IARU e che i segnali RF non si fermano al confine di stato? Mi sono sempre chiesto cosa potrebbe accadere a livello internazionale se un radioamatore della Svizzera o di S. Marino o austriaco attivasse da casa propria un impianto automatico come un digipeater APRS o un hotspot DSTAR su una delle frequenze in uso dai militari italiani in gamma 70 cm e questo segnale andasse ad interferire con qualche servizio militare italiano. Considerato anche il fenomeno della propagazione ionosferica che si fa sentire anche in 430 MHz... Installare un impianto militare dove trasmettono anche i radioamatori è ridicolo, secondo me...
Purtroppo, a livello meramente normativo lo possono fare, perché il Piano Nazionale di Ripartizione delle frequenze italiano glielo consente. Tuttavia va visto se quest'uso da parte dei militari italiani sia compatibile con quanto previsto dalla nota 5.276 della CEPT / ERO:
Si menziona il servizio fisso e mobile, ma a livello civile o a livello anche militare?
A chi interessasse, ho trovato la tabella di allocazione delle frequenze a livello europeo, aggiornato al 2011, al seguente link: www.erodocdb.dk/docs/doc98/official/pdf/ERCRep025.pdf
(anche questo documento è un bel "mattone" di ben 275 pagine...)
Ad ogni modo bisogna, secondo me, evitare che in Italia ci si trovi, presto o tardi, con servizi militari o civili che spuntano come funghi sulle già misere porzioni di frequenze che abbiamo assegnate in gamma UHF... Anche perché quasi nessuno fa caso a quello che avviene anche da 436 a 438 MHz, dove sono presenti i downlink di alcuni satelliti radioamatoriali (alcuni operanti anche in FM). Sempre IZ4WNA riferisce che a 436,8 nella sua zona di Bologna è attivo un servizio di vigilanza privata che opera proprio 5 kHz più sopra della frequenza di downlink dei satelliti SO50 e Oscar27.
La mia proposta è quella di scrivere una lettera al nostro caro ministero dello sviluppo (?) economico, dipartimento per le comunicazioni, divisione 1 (Attività internazionale e pianificazione delle frequenze) e in copia conoscenza alla ERO e alla ITU segnalando l'illogicità di queste attivazioni dei militari italiani e soprattutto delle motivazioni che impediscono ai radioamatori italiani di accedere alle seguenti gamme di frequenze, che la ERO riconosce nel documento che vi ho precedentemente indicato, ovvero:
- da 1850 a 2000 kHz
- da 51 a 52 MHz
- da 434 a 435 MHz
- da 438 a 440 MHz
- da 1245 a 1265 MHz
Bisogna farsi sentire prima che tutti gli altri servizi ci impediscano di fare le nostre attività su delle frequenze che sono assegnate a noi a livello internazionale.
Grazie per la pazienza che avete avuto nel leggere questo messaggio!
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David De Paolis, IN3EQA
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