Dopo trent'anni di onorata carriera è giunta l'ora della pensione per gli ormai antiquati floppy disk, scavalcati da generazioni di memorie più evolute. Ad accorgersene è stata anche la Sony, l'azienda che nel 1980 lanciò il floppy nel notissimo formato da 3,5 pollici, contribuendo allora a scavare la fossa ai formati da 8 pollici e da 5 pollici e 1/4 di provenienza Ibm. La Sony il mese scorso aveva annunciato lo stop alle vendite estere - escluse India e poche altre nazioni - e oggi ha comunicato che tra un anno esatto cesserà la commercializzazione dei floppy disk anche in Giappone, dove detiene il 70% del mercato.

Il motivo è il crollo verticale delle vendite di floppy, passate in Giappone dai 47 milioni di unità del 2002 ai 12 milioni del 2009. Crollo legato all'obsolescenza di un supporto che non va oltre 1,44 megabyte di memoria, niente rispetto ai 650 mega del cd-rom e agli 8,5 giga del dvd-r in versione doppia faccia. Per tacere delle ormai popolarissime pennette Usb, degli hard disk tascabili e dei dischi Blu Ray. Ma la parola fine iniziò a scriverla già nel 1998 la Apple, quando rinunciò al lettore di dischetti per il suo iMac, puntando solo sul lettore/masterizzatore. Scelta sposata via via da tutti i costruttori di Pc.