GAZZERA. «Vegnìme tore, vegnìme tore, tanto il cripto non serve niente». Periodicamente, da qualche settimana, la voce all'improvviso s'intrometteva nelle comunicazioni radio della polizia creando non pochi problemi a chi stava in volante e alla centrale operativa. Ieri chi stava dietro a quella voce è stato esaudito: gli agenti sono andati a prenderlo. Investigatori della Digos, in collaborazione con la polizia postale e i colleghi delle volanti, hanno perquisito l'abitazione del pirata dell'etere denunciandolo e sequestrandogli la sofisticata apparecchiatura usata per le scorribande radio. Si tratta di W.P., 42 anni, radioamatore che vive con la madre alla Gazzera.  «Son sempre qua, el cripto non serve nient. Basta el computer», è stata una delle ultime frasi che i poliziotti hanno sentito via radio qualche giorno fa.

Frase uguale ad altre che ad un certo punto hanno iniziato a disturbare le comunicazioni della polizia di Venezia. Una situazione imbarazzante e che preoccupava la Questura. Infatti, pur non riuscendo ad ascoltare le comunicazioni, chi si divertiva a sfidare gli agenti sicuramente disturbava. La «sfida» poteva diventare pericolosa in certi momenti. Ad esempio in caso di rapina o di altri interventi pericolosi durante i quali le comunicazioni radio devono essere chiare. Casi in cui a parlare sono solo chi interviene e l'operatore della sala radio. Situazioni durante le quali qualsiasi interferenza rischia di mettere in pericolo la vita delle persone.  Subito sono iniziate le indagini e tempo una quindicina di giorni gli investigatori sono arrivati a individuare la zona da dove partiva l'interferenza e poco dopo anche il punto esatto. In quel momento hanno scoperto che nel palazzo, dove sul tetto 6 grandi antenne facevano capire che il posto era quello giusto, abitava un radioamatore.

Ieri la perquisizione (29.11.2010). Agenti della Digos e della Postale hanno controllato l'abitazione sequestrando radio, scanner, radio recitrasmittenti e un pc. Con l'aiuto dei pompieri sono state tolte dal tetto le 6 antenne. Oltre alla denuncia per «installazione di apparecchiature atte ad intercettare o impedire comunicazioni o conversazioni telegrafiche e telofoniche», gli è stato sequestrato il patentino di radioamatore.

 

Fonte: La Nuova di Venezia e Mestre