ITALIANO L’INVENTORE DEL RADIOGONIOMETRO e dell’antenna direttiva molto tempo prima della Yagi Uda

Tutti sono convinti che i primi ad inventare l'antenna direttiva siano stati i giapponesi Hidetsugu Yagi e Shintaro Uda dell'Università Imperiale di Tohoku, Sendai, Giappone, che nel 1926 la idearono e invece non è così perché molto tempo prima l’italiano Alessandro Artom (Asti, 6 maggio 1867 – Roma, 10 maggio 1927) è stato lo scienziato inventore dell'antenna radio direzionale e del radiogoniometro. Rispetto all’antenna  di Artom ai giapponesi si può accreditare solo l’applicazione degli elementi parassiti, i cosiddetti direttori.

Di illustre famiglia ebrea artigiana e figlio di Enrichetta dei Conti Ottolenghi, crebbe nel vivo dell'Unità d'Italia, alla quale aveva contribuito lo zio Isacco Artom, collaboratore d Camillo Benso Conte di Cavour.
Diplomatosi nel 1889 alla Scuola di Applicazione per Ingegneri di Torino, nel 1896 conseguì il diploma di perfezionamento in elettrotecnica al politecnico di Torino, sotto la guida di Galileo Ferraris.
Scelto come suo assistente, iniziò la carriera nelle applicazioni radiotelegrafiche a seguito delle scoperte del periodo di Guglielmo Marconi e dei suoi studi sulle onde elettromagnetiche e sulle comunicazioni senza filo.
In quella stessa scuola fondò la Scuola Superiore di comunicazioni elettriche, la prima in Italia, nella quale insegnò per oltre venti anni.
È facile intuire quali fossero i grandi problemi che dovette affrontare Artom agli inizi del XX secolo, tra la complessità degli studi nella radiotelegrafia e le scarse risorse a disposizione, cosa che però contribuì a far convolare in suo aiuto morale e materiale, personaggi come il senatore Pirelli ed Emanuele Jona.
Fin dal 1901 aveva posto le basi teoriche per le radiotrasmissioni in una sola direzione (unidirezionali) e a tale scopo costruì nel 1907 le prime antenne chiuse triangolari.
Nel 1903, ad una conferenza sulle onde Hertziane e sulla telegrafia senza fili, esaltò l'opera di Guglielmo Marconi senza però fare riferimento agli esperimenti che lui stesso aveva iniziato.
Nell'ottobre del 1904 in un'intervista, dopo alcuni felici risultati delle sue sperimentazioni, rispondeva:

« "Sarà questione di temperamento, non è certo disprezzo dell'opinione pubblica, io lavoro e m'invecchio nello studio e per lo studio; se i frutti saranno buoni, come spero, parleranno essi per me" »

Dopo uno studio su un sistema di radiotelegrafia dirigibile, che trasmetteva e riceveva onde elettromagnetiche in modo unidirezionale tramite un'antenna chiusa dalla forma geometrica qualunque, nel 1907 costruì le prime antenne chiuse triangolari.
Da questi studi sulla dirigibilità delle onde gettò le basi della radiogoniometria: creò il radiodireziometro, così chiamava il radiogoniometro a lettura diretta (una delle ultime invenzioni dello scienziato che individuava la posizione di stazioni trasmittenti lontane a emissione circolare) che fu realizzato successivamente la sua morte.

Egli elaborò anche un piano che, grazie all'uso di antenne direzionali, assicurava la relativa segretezza delle comunicazioni costiere e navali.
Diede quindi alla marina militare, durante la prima guerra mondiale, la possibilità di individuare la posizione delle navi in caso di nebbia e soprattutto di controllare l'invasione nemica in mare contribuendo alla difesa radiotelegrafica nell'Adriatico.
Le antenne radio direzionali sono oggi alla base dei sistemi di telecomunicazione radiofonica e televisiva, di navigazione marittima, aerea e spaziale, di radioastronomia e radarastronomia.
Si interessò anche a fenomeni atmosferici, alla protezione dalle scariche (brevettò nel 1920 un tipo di parafulmine radioattivo), formazione e prevenzione della grandine; in particolare Artom suppose che in condizioni temporalesche, le goccioline di acqua trasformatesi in ghiaccio, inizino a ruotare attirando a se altre goccioline d'acqua congelandole, dando origine alla formazione di chicchi maggiori.
L'interesse per la scienza, i validi e disinteressati contributi resi alla nazione, gli valsero l'alto riconoscimento del re Vittorio Emanuele III ed il conferimento del titolo nobiliare di barone, trasmissibile ai discendenti.
   Nel 1957 la " Institution of Radio Engineers " di Dayton conferisce ad Alessandro Artom il premio alla memoria "Pioniere della navigazione elettronica aeromarittima" riconoscimento che evidenzia il contributo degli scienziati Italiani (Volta, Pacinotti, Meucci, G. Ferraris, Marconi e Artom) allo sviluppo della scienza elettrica.
   Accade molto sovente che, quando si raggiungono in campo scientifico certi risultati, questi appaiono, analizzandone la genesi, più che il frutto della ricerca del solo uomo che dà loro il nome, il risultato di una concatenazione di eventi maturati con l'evoluzione scientifica e tecnica del tempo, eventi che costituiscono il terreno idoneo e propizio nel quale si sviluppa spontaneamente poi l'idea fondamentale che appare come nuova e risolutiva, quando invece non è che la sintesi di tutta un epoca nonché l'embrione attorno al quale dovrà svolgersi altro lavoro. Ciò è valso spesso a creare astiose e non sempre serene questioni di priorità con le quali si è cercato di infirmare i risultati raggiunti da Alessandro Artom. La stessa epoca non è stata certo favorevole a questo nostro
concittadino; ma, al di sopra delle parti, parlano per lui le documentazioni delle esperienze compiute in ispecie con la collaborazione della R. Marina e i quasi cento brevetti che raccolgono le sue invenzioni, che provano chiaramente la priorità dello scienziato astigiano sugli altri.
   L'Artom non pensò mai di trarre vantaggi personali dalle sue invenzioni, sovente fu lui stesso a coprire le ingenti spese che le esperienze richiedevano, avendo come sola unica mira il raggiungimento del risultato in se stesso. Alla dimostrazione analitica ed al calcolo antepose l'esperienza ed il ragionamento a testimonianza della tesi che il calcolo dimostra e l'esperimento convince. Teoria e pratica non furono per lui mai disgiunte, ma fuse nella concezione stessa delle nuove idee che portarono Alessandro Artom ai traguardi di cui deve farsi orgoglio la nostra città.
Morì a Roma il 10 maggio 1927 ed è sepolto nella tomba di famiglia del cimitero ebraico di Asti.
Nel 1928 Asti gli dedicò un busto di pietra, opera dello scultore Carlo Reduzzi.
Nel 1957 la " Institution of Radio Engineers " di Dayton gli conferì, tra gli altri (Volta, Pacinotti, Meucci, G. Ferrarsi e Marconi), il premio alla memoria "Pioniere della navigazione elettronica aeromarittima" quale riconoscimento per il contributo dato alla sviluppo della scienza elettrica.
Principali brevetti
* 1902 "Perfezionamenti nel metodo e negli apparecchi per la telegrafia senza fili"
* 1905 "Disposizioni di apparato ricevitore per telegrafia senza filo"
* 1906 "Disposizione per apparato ricevitore per telegrafia senza filo" (perfezionamento del brevetto precedente)
* 1907 "Apparecchio ricevitore per segnalazioni elettriche attraverso lo spazio"
* 1907 "Apparecchio trasmettitore di onde elettriche"
* 1908 "Sistema di telegrafia senza filo dirigibile"
* 1908 "Sistema di dispositivo che permette di evitare la rotazione delle antenne in una stazione di telegrafia senza filo dirigibile e particolarmente di determinare la direzione di una stazione trasmettitrice"
* 1915 "Sistema di collegamento e disposizione di palloni" aerostatici dirigibili e di apparecchi relativi alla dirigibilità delle onde elettriche"
* 1917 "Circuito ricevente, comprendente due palloni aerostatici e due bobine mobili, per mezzo del quale si può rilevare direttamente la direzione di provenienza delle onde elettromagnetiche
* 1920 "Sistema di protezione contro scariche elettriche"
* 1922 "Metodo di protezione contro i dannosi effetti" dell'elettricità atmosferica, mediante la ionizzazione locale"

Fonte: http://www.radiogiornale.org/