L'Associazione Radioamatori di Ferrara presieduta da Dario Grossi ha ricordato in questi giorni, nel quinto anniversario della scomparsa, Franco Moretti, che diede vita - insieme a Pietro Lana - all'attività del sodalizio locale ed è stato anche un vero pioniere nazionale in questo settore delle comunicazioni

Già dai primi del 900 le radio di Marconi si diffondevano a livello civile e militare; la relativa semplicità di tali apparati permise a sperimentatori dilettanti di creare una loro stazione radio con la quale collegare altri appassionati: sono i Radioamatori (o "O.M."), studiosi dilettanti da cui proverranno notevoli scoperte.

Ferrara nel 1923 è un polo nazionale di queste attività, tanto che la "Società Ferrarese Amici delle Radiocomunicazioni" (poi ribattezzata sezione di Ferrara dell'ARI-Associazione Radioamatori Italiani), ottiene per prima in Italia l'autorizzazione ad impiantare una stazione radio " di Club" dalla torre S. Caterina del Castello, da cui i segnali radio estensi arriveranno in tutto il mondo.

Seguendo le vicende nazionali, i Radioamatori ferraresi rimarranno sempre al servizio della comunità; molti ferraresi ricorderanno che nel 1946 Franco Moretti diede la possibilità, tramite la sua "Radio Ferrara", di seguire in diretta lo svolgersi del processo Altini, uno dei più clamorosi avvenimenti giudiziari dell'epoca. L'alluvione del Polesine lo vide ancora in prima linea, assieme ad altri O.M. nel gestire le comunicazioni d'emergenza e quelle informative, tanto da meritarsi i rari ringraziamenti governativi.

Oggi i 300 Radioamatori ferraresi continuano a coltivare una passione che, a dispetto dei "social network", ha saputo rimanere viva nel tempo: parlano con gli antipodi facendo "rimbalzare" i propri segnali sulla Luna oppure attraverso satelliti progettati e costruiti da altri Radioamatori, pur continuando a costruire radio con vecchie valvole.

Margherita Goberti

Fonte: http://lanuovaferrara.gelocal.it

 

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