Accadde nel 27 ottobre 1980
L'ARPAnet Data Virus blocca le attività dell’intero world wide web, infettando i nodi della neonata rete e provocando un blackout di ben 72 ore.

ARPAnet era una rete di computer studiata e realizzata nel 1969 dal DARPA, l'agenzia del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti responsabile per lo sviluppo di nuove tecnologie ad uso militare. Si tratta della forma per così dire embrionale dalla quale poi nel 1983 nacque Internet.

Il virus si diffuse partendo da Los Angeles e infettò tutti i nodi della rete fino al completo collasso che durò circa 72 ore prima che i tecnici riuscissero a ripristinare il sistema.

L'unico giornale che 50 anni fa diede la notizia della nascita di internet

In questi giorni sentirete molto parlare dei “primi 50 anni di Internet”, anche se l’espressione è tecnicamente sbagliata perché il collegamento fra due computer diversi e distanti che andò in scena il 29 ottobre 1969, era il primo nodo di una rete che si chiamava Arpanet. La parola Internet e anche il suo protocollo fondamentale per la trasmissione delle informazioni, il TCP/IP, arrivarono qualche anno dopo, ma  la visione quella era: creare un “unica rete intergalattica” secondo la roboante espressione che uno dei pionieri di quella impresa usò già all’inizio degli anni ‘60. E’ una storia poco nota per diverse ragioni, ma la ragione fondamentale è la impossibilità di chi fa cronaca, giornalismo, di raccontare e documentare l’innovazione in tempo reale. Lo dimostra il fatto che la mattina del 29 ottobre del 1969, al 3420 della Boelter Hall dell’università della California a Los Angeles, non c’era nemmeno un reporter. Neanche uno. Nessun giornale diede quella notizia destinata a cambiare le nostre vite e quelle dei nostri figli.

Fra i rarissimi reperti di quei giorni c’è solo il giornalino universitario Bruin. E’ la prima pagina del 15 luglio 1969: la notizia più importante, in alto, sopra la testata, è una questione legata all’ammissione degli studenti; poi si parla delle nuove regole per invitare docenti esterni a fare lezioni; e di spalla, si analizza la mancanza di fondi per completare il campus. In basso, con un titolo a due colonne, si annuncia che “i primi computer del paese saranno collegati da qui”. Nel testo, poche scarne informazioni, nessuna enfasi particolare. Il primo respiro di Internet fu praticamente un evento semi clandestino.

Nell’anno in cui l’arrivo del primo uomo sulla Luna aveva occupato le prime pagine dei giornali di tutto il mondo, Internet venne ignorato. Non è strano. Lo stesso era capitato per la prima lampadina, la prima radio, il primo collegamento telefonico. Perché la Luna invece ci conquistò? Non solo perché la Luna si poteva vedere e i pacchetti di dati su una rete no. Ma perché lo sbarco era il punto di arrivo, il traguardo, di una corsa iniziata più di dieci anni prima. Anche il progetto Arpanet era iniziato più di dieci anni prima, ma quello che accadde quel giorno fu piuttosto l’inizio di qualcosa. Il primo vagito di un big bang. Quando avverti un tremore ma ancora non sai che cambierà tutto.

Fonte: repubblica

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