D-Star è acronimo di Digital Smart Technologies Amateur Radio.

Qualcuno sentì parlare di D-Star anche prima del 2001, ma è solo da tale data che venne reso noto e presentato al grande pubblico (grande poiché i radioamatori nel mondo sono milioni) questo acronimo: si tratta di un protocollo di trasmissione e ricezione in ambito radioamatoriale; era la versione 1.0 di un nuovo protocollo che permette di trasportare contemporaneamente flussi voce e dati su un link radio mediante un encoding digitale dell'informazione.

Il D-Star nasce in Giappone, presso la JARL (Japanese Amateur Radio League) ma non viene reso di pubblico dominio. O meglio: ogni utilizzatore (costruttore o sperimentatore) di apparati radio di tipo amatoriale, che opera secondo le regole previste da tale protocollo, non deve richiedere autorizzazioni al proprietario ideatore. Pur tuttavia il protocollo è di tipo prorprietario, il codice è protetto da ben 23 brevetti differenti e quindi non è accessibile agli sperimentatori per poter apportare modifiche e/o implementazioni home made, o anche solo conoscerlo per studiarlo e valutarlo. E ancora: nel 2003 la Icom propone i primi apparati commerciali con supporto al D-Star, ma è ancor oggi il solo ed unico produttore e venditore di prodotti provvisti di tale tecnologia. Siamo sostanzialmente in presenza di un monopolio da parte della Icom, che applica ai ricetrasmettitori provvisti di tecnologia D-Star, ovviamente, il prezzo che vuole, senza alcuna concorrenza. Tutto ciò, in un ambito dove vige la ricerca personale, la libera sperimentazione e l'autocostruzione, non è certo bello; è una posizione di predominio non propriamente condivisibile.

Per quanto detto sopra, la tecnologia D-Star è decisamente costosa e non invoglia certo i radioamatori alla sperimentazione.

Tecnicamente parlando, tramite tecnologia D-Star è possibile la coesistenza della modalità DV (Digital Voice) con la modalità DD (Digital Data).

In DV l'audio viene digitalizzato e compresso a 3600 bit/sec; più precisamente avviene una compressione a 2400 bps per la voce con l'aggiunta di una correzione di errore o FEC a 1200 bps. L'encoder vocale è - guarda caso - di tipo proprietario, precisamente è un prodotto AMBE TM (DVSI AMBE 2000). L'audio così trattato viene trasmesso in GMSK a 4800 bit/sec. Facendo i conti si vede che vi è una eccedenza di 1200 bit che non vengono evidentemente persi, ma utilizzati per una trasmisisone dati a bassa velocità. La larghezza di banda occupata è di soli 6 kHz, con 10 kHz di spaziatura tra i vari canali. Per le caratteristiche riportate è utilizzabile nelle bande dei 2 metri, 70 e 23 cm.

In DD vi è una trasmissione di soli dati, alla velocità di 128 kbit/sec, che occupa una larghezza di banda di circa 150 kHz. Per tali caratteristiche la modalità DD è possibile nella bande da 2.1 GHz in su.

Il protocollo D-Star prevede che ogni apparato debba essere settato, inserendo delle configurazioni in quattro campi: MY (il proprio nominativo), UR (il nominativo del destinatario per una chiamata selettiva) o CQCQCQ (un generico destinatario di chiamata), R1 (il nome del ripetitore a cui si è agganciati), R2 (il nome del gateway di pertinenza). Dai settaggi di cui sopra appare chiaro che la tecnologia è destinata a coloro che fanno uso di ponte ripetitore e di gateway; ed ovviamente il ponte ripetitore deve essere D-Star compatibile; ed ovviamente un ponte ripetitore deve essere interconnesso con altri ponti ripetitori D-Star compatibili o con la rete Internet tramite un gateway server (anche esso D-Star compatibile).

Per tirare le somme: per accedere a questa nuova tecnologia occorre prepararsi a sborsare un bel po' di quattrini; occorre provvedere all'acqusito di apparati D-Star compatibili, predisporre una rete di ponti radio D-Star compatibili collegati tra loro tramite link radio ad alta capacità (guarda caso esiste una soluzione Icom per dei link a 10 GHz), predisporre degli internet gateway D-Star compatibili.

I prezzi dei ricetrasmettitori sono riportati in tutti i cataloghi dei venditori; il costo di un nodo composto da un ripetitore DV in 144 MHz, un ripetitore DV in 430 MHz, un sistema a 1.2 MHz di interconnessione DV e DD, un internet gateway server, un link ad alta capcità a 10 Ghz, antenne e computer, supera abbondantemente i 10.000 Euro, senza contare pali, tralicci, carpenteria varia, connettori cavi coassiali e tutto il resto. E senza l'installazione di quanto sopra, un apparato Icom D-Star compatibile non serve a nulla, così come non serve a nulla un ripetitore D-Star compatibile se non è connesso ad una rete di altri ripetitori D-Star compatibili. I costi, quindi, sono ben superiori. Vero è che l'importatore italiano dei prodotti Icom ha offerto in prova diverso materiale; ma non si è trattato di regali, ed inogni caso un nodo isolato non serve a nulla.

Per affrontare delle spese così onerose, occorre che questa nuova tecnologia offra dei vantaggi veramente eccezionali; cosa che non pare ai più. La diffusione della tecnologia D-Star è alquanto limitata; pare che al mondo ci siano solo 300 gateway, poco più di una decina in Italia. Per un sistema nato nel 2001, che ha visto la sola Icom proporre i suoi apparati nel 2003 e i suoi internet gateway nel 2005, direi che i numeri sono effettivamente molto bassi.

Riferimenti e approfondimenti:

D-Star: di IW3ROW, dal portale CISAR
    * dstar.radio.it: nodo D-Star del Piemonte
    * www.dstar.it: D-Star Italia

   * www.arrl.org/FandES/field/regulations/techchar/D-STAR.pdf: le specifiche del protocollo D-Star
    * www.dstarusers.org: visualizza gli utenti della rete D-Star
    * www.icomamerica.com/support/forums: ICOM Forums
    * www.ifrcommunications.com: il distributore italiano del DV Dongle
    * www.moetronix.com/dvdongle: Digiatal Voice Dongle, HD aggiuntivo per decodificare il D-Star con un computer
    * d-star.dyndns.org/rig.html.en: emulatore D-Star per radio analogihce home made

    * AMBE: DVSI AMBE 2000 Vocoder chip

Angelo Brunero IK1QLD
Fonte: www.cisar.it